INFO
santacabrini.sangelo@diocesi.lodi.it
Informazioni generali
Via Umberto I 26866 – Sant’Angelo Lodigiano (LO)
Tel. 0371 93 35 22 (Arch. Roberti)
Orari: su prenotazione
Prezzi: ingresso gratuito
Cenni storici
Il museo storico artistico della Basilica di Sant’Angelo Lodigiano, inaugurato nel mese di gennaio 2006 e allestito per volontà del parroco monsignor Carlo Ferrari, grazie all’intervento fattivo di numerosi collaboratori, di aziende cittadine e il contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, nasce dall’esigenza di preservare e rendere fruibile, per tutta la comunità, numerose e interessanti espressioni artistiche, in molti casi non più utilizzate nelle funzioni liturgiche, provenienti dalla vecchia chiesa parrocchiale secentesca o da altri edifici religiosi soppressi. La raccolta si pone come obiettivo il mantenimento, in modo adeguato, di questo patrimonio che, a causa di una inadeguata conservazione e collocazione, avrebbe potuto, nel tempo, deteriorarsi o andare disperso. Lo scopo è stato sicuramente raggiunto e, nel contempo, la raccolta d’arte è diventata punto di riferimento che ha indotto alcuni possessori di oggetti d’arte religiosa a farne dono al museo. Il tempio che accoglie il museo, eretto a partire dal 1928 e consacrato nel 1938, è una costruzione di gusto rinascimentale con pianta a croce latina a tre navate, progettata dall’architetto monsignor Spirito Maria Chiappetta. È dedicato ai santi Antonio abate e alla concittadina santa Francesca Saverio Cabrini. Con bolla pontificia, in data 4 marzo 1950, è stato insignito del titolo di Basilica Romana Minore. Il museo è ospitato nei matronei che si sviluppano lungo i fianchi della Basilica e nel salone centrale, in corrispondenza della facciata.
Ai matronei si accede da una scala ubicata in prossimità della sacrestia. Dai matronei è possibile, con una insolita visuale, ammirare il grandioso interno della Basilica che, con senso moderno, riprende temi classici dell’architettura eclettica, con particolari richiami all’arte bizantina. Anche i numerosi affreschi, le decorazioni, i mosaici e le opere d’arte presenti in basilica, dall’alto dei matronei catturano lo sguardo meravigliato dei visitatori.
Criteri espositivi – Itinerario di visita
Nella prima parte della balconata sono esposte le statue in pietra poste nel 1827 sul campanile e rimosse nel 2002. Esse rappresentano i santi Brunone, Anselmo, Ugo, Eurosia o Rosalina. Seguono altre statue lignee: Sant’Anna (1882), la Madonna della Salette (1863) e la settecentesca Santa Marta, provenienti da chiese soppresse. Di particolare interesse l’esposizione delle originarie ali sbalzate in rame e la enorme spada che facevano parte dell’Angelo posto sulla cima del campanile. Nella parte finale della balconata sono esposti stendardi processionali: quello della Confraternita del Santissimo Sacramento (secolo XVIII) e della Confraternita della Madonna Addolorata (secolo XIX). Ben conservato è il paliotto d’altare (secolo XVIII) in canneté di seta con una ricca decorazione broccata in oro e seta policroma con, al centro, in un ricamo, la figura di Sant’Antonio abate, compatrono della città. Un grande baldacchino professionale, a otto aste, immette nella sala centrale del museo, in cui sono esposti esempi di suppellettili liturgiche, un’interessante collezione di reliquie e reliquiari che fanno parte del lascito Cremascoli (1882) che contava 3.600 reliquie e quella proveniente dalla collezione di Antonio Piacentini. Fra gli oggetti liturgici di particolare interesse un calice in argento fuso cesellato (secolo XVIII) e un secchiello in lamina d’argento con l’incisione dell’acronimo Gra.Car Gratiarum Carthusiae, motto dell’ordine dei frati Certosini. Al centro della sala un grande portale ligneo opera dello scultore Giuseppe Antonimi del 1869 e un parato in velluto del 1600. Fra le sculture, il museo espone due pregevoli crocifissioni: un grande crocifisso della prima metà del secolo XV, una delle poche sculture lignee policrome di quest’epoca che per ora si conoscono nell’area del Lodigiano, e un suggestivo crocifisso del secolo XVII. Di sicuro valore artistico le due tele esposte: San Pietro apostolo (secolo XVII) e San Carlo Borromeo (seconda metà del secolo XVII), ambedue di autori ignoti. Il percorso museale è arricchito da fotografie d’epoca, appese come corredo documentario alle didascalie, che aiutano a ricostruire situazioni, luoghi e personaggi della storia religiosa della comunità santangiolina. Nella seconda ala dei matronei è in allestimento il completamento del museo che comprenderà una sezione dedicata a Santa Francesca Saverio Cabrini, la quadreria dei Parroci, i paramenti liturgici e gli arredi funebri.