INFO
beni.culturali@diocesi.lodi.it – museo@diocesi.lodi.it – www.diocesi.lodi.it/museo-diocesano-darte-sacra/
Informazioni generali
Via Cavour, 31 – 26900 Lodi (LO) (entrata dalla Cattedrale)
Tel. 0371.948165 – 0371.948172
Tel. e fax 0371544601 (Parrocchia)
Orari: domenica dalle 15.30 alle 17.30, giorni feriali su prenotazione (per gruppi e scolaresche)
Prezzi: offerta libera
Cenni storici
Il Museo diocesano è collocato nel centro storico della città, in un’ala del Palazzo Vescovile, edificio di pregio storico artistico, di origine medievale, forse contemporaneo alla costruzione della Cattedrale (tracce su via Cavour e in ambienti interni).
Dopo le parziali trasformazioni cinque e seicentesche, fu ricostruito nel XVIII secolo, per volere del Vescovo Carlo Ambrogio Mezzabarba (1725-1741) su progetto dell’architetto Giovanni Antonio Veneroni, ma terminato verso il 1759 (tranne la facciata e il corpo su via Cavour) al tempo del vescovo Giuseppe Gallarati (1742-1763). Il Museo è stato istituito dal vescovo Giulio Oggioni (1972-77) con decreto vescovile del 15 ottobre 1975 e inaugurato il 19 gennaio 1980 dal suo successore, Mons. Paolo Magnani (1977-89). Custodisce preziosi oggetti liturgici, dipinti su tavola e tela, strappi di affreschi, tessuti, sculture, provenienti dalla Cattedrale e dal Vescovado ma anche da varie parrocchie del territorio lodigiano, testimonianza dell’Arte e della Fede cristiana. Tra questi, il Museo diocesano vanta preziose opere di arte tessile e orafa rinascimentale facenti un tempo parte del tesoro della Cattedrale, detto di San Bassiano.
Criteri espositivi – Itinerario di visita
Al Museo diocesano si accede salendo la scalinata al termine della navata destra della Cattedrale. Lo scalone che segue, scenografico e monumentale, conduce negli ambienti museali e mette in comunicazione la Cattedrale con la residenza vescovile. Alle pareti, si trovano dipinti del XVII secolo, tra cui l’Annunciazione di Camillo Procaccini e due opere, ex ante di organo, di Ercole Procaccini il Giovane. Nella ex Cappella palatina (ad uso del Vescovo), ora adibita a spazio museale, si può ammirare la decorazione pittorica delle volte, stucchi dorati e finte architetture, di gusto rococò. Nelle vetrine sono collocati oggetti liturgici, in legno e metallo prodotti dal XVI al XIX secolo, oltre ad abiti e paramenti liturgici del XVIII e XIX secolo. Inoltre, vari paliotti in tessuto, con splendidi ricami, dei secc. XVIII, XIX e XX.
Nella sala I sono esposti alcuni frammenti di epoca romana, un frammento di colonna miliare del IV sec. d.C. e una parte di lapide commemorativa del I sec. d.C., rinvenuti nelle strutture della Cattedrale il secolo scorso. Interessante è anche un meccanismo di orologio del XVIII secolo e un frammento del pavimento del XII secolo della Cattedrale, realizzato in cocciopesto.
Nella sala II sono testimonianze di scultura lignea della fine del XV secolo (un Cristo deposto di autore anonimo e il Polittico dei fratelli Lupi), oltre a dipinti di Alberto Piazza, realizzati per la Cattedrale (parti del Polittico dell’Assunta: S. Sebastiano e S. Bassiano), e affreschi attribuiti a Callisto Piazza. Una pregevole Madonna con Bambino, restaurata in occasione di una esposizione a Firenze (Galleria dell’Accademia, 2008) fa riferimento all’epoca e all’ambito di Giovanni da Milano.
Nella sala III, alle pareti, dipinti del XVII e XVIII secolo e, degne di nota, otto miniature provenienti dall’Abbazia olivetana di Villanova del Sillaro, attribuite a Francesco Binasco, miniatore attivo alla corte sforzesca a Milano, tra la fine del XV e la prima metà del secolo successivo.
Nella sala IV si possono ammirare i capolavori del museo, della fine del XV secolo: il prezioso Tabernacolo (o ostensorio) Pallavicino, in argento, coralli e smalti, la relativa mantovana con perline bianche di fiume, smalti policromi su lamina d’argento e, al di sopra, il Baldacchino Pallavicino con ricami con sete, fili d’oro e d’argento e perline bianche di fiume, ospitato negli anni 2009-2010 nella Mostra Seta Oro Cremisi al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Queste preziose opere facevano parte del Tesoro della Cattedrale o di San Bassiano.
Nell’atrio sono ammirabili alcuni dipinti tra cui una Visitazione, attribuita a Carlo Donelli detto il Vimercati, ed un paliotto dipinto con la Deposizione di Cristo del XVII secolo. In altre sale si conservano dipinti e sculture contemporanee realizzate da artisti lodigiani e non, lasciate al Museo in seguito a mostre o donazioni degli stessi artisti, oltre alla sala dedicata a Mons. Luciano Quartieri, primo Direttore del Museo.
Negli ambienti museali, i grandi occhi posti in corrispondenza di alcuni oggetti o dipinti, segnalano un itinerario per bambini e ragazzi, legato ad animali, frutti e fiori della simbologia cristiana.
Il museo verrà trasferito dalla collocazione attuale all’ex Chiesa di San Cristoforo a Lodi, attualmente in restauro.