INFO
info@tuttaunaltraradio.it – www.tuttaunaltraradio.it
Informazioni generali
Via Roma, 20 – 26836 Montanaso Lombardo (LO)
Cell. 338 2113892
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www.instagram.com/tuttaunaltraradio
Orari: su prenotazione
Prezzi: ingresso gratuito
Cenni storici
Il Museo “Tutta un’altra radio” nasce nel 2013 a Montanaso Lombardo, comune in provincia di Lodi. Nel 2014 aderisce al Sistema Museale Lodigiano riconosciuto come primo e unico Museo della radio della provincia di Lodi, e nel 2016 entra a far parte dell’APM (Associazione Nazionale Piccoli Musei). Il Museo è collocato nei locali messi a disposizione dal comune, e attualmente la collezione conta oltre 600 esemplari dei quali, per ragioni di spazio, solamente una parte è esposta. Gli esemplari esposti spaziano nei vari generi, dagli anni ’30 agli anni ’90 e sono stati restaurati e messi in funzione recuperandoli talvolta da condizioni pessime. Lo staff si presta a far conoscere l’evoluzione nel tempo di questo mezzo di comunicazione rendendosi disponibile per visite a scolaresche e gruppi organizzati.
Criteri espositivi – itinerario di visita
Il Museo ha sede all’interno dello storico “Palasson” di Montanaso Lombardo, nei locali messi a disposizione dal Comune. Dei circa 600 apparecchi radio che costituiscono la ricca collezione del museo, solo una parte è attualmente esposta al pubblico. In previsione di un ampliamento dello spazio espositivo, oltre un centinaio di radio rimangono in attesa di collocazione.
Il percorso di visita propone un viaggio nel ’900 attraverso il sentiero tracciato dalle radio valvolari e a transistor, dalle radio degli anni ’30 fino a quelle degli anni ’90, con l’obiettivo di far conoscere l’evoluzione nel tempo di questo importante mezzo di comunicazione sia al pubblico di adulti e appassionati ma anche al pubblico delle nuove generazioni. Nello specifico si potrà comprendere il funzionamento del cosiddetto “occhio magico”, una speciale valvola termoionica che tramite la proiezione di un settore luminoso sulla superficie laterale del tubo, oppure sulla cupola, permetteva la rappresentazione grafica dell’intensità di un segnale elettrico.
Tanti i modelli di mezzo radiofonico. Tra i più caratteristici è possibile trovare la radio rurale, un ricevitore a prezzo imposto e con caratteristiche standardizzate promosso ai tempi del fascismo dall’Ente Radio Rurale e destinato alle zone di riunione collettiva, agli ambienti rurali ed alle scuole. Si prosegue poi con la Radio Balilla, un popolare tipo di radio italiana realizzato con materiali non troppo pregiati, la cui produzione avveniva completamente in Italia, sia per quanto riguarda le componenti, sia per l’assemblaggio, per agevolarne la diffusione a un prezzo contenuto. Molto interessante anche la radio a galena, un semplice ricevitore radio che non aveva bisogno di batterie o altra fonte di energia ad eccezione delle onde radio ricevute grazie a una lunga antenna esterna. L’abilità degli appassionati collezionisti ha permesso l’esposizione di radio sapientemente restaurate e perfettamente funzionanti.