INFO
grazzanello@tiscali.it – www.grazzanello.it
Informazioni generali
Cascina Grazzanello S. S. 9, Via Emilia – 26825 Mairago (LO)
Tel. 0371.977949 – 3296026947
Orari: su prenotazione
Visite guidate: su prenotazione
Cenni storici
La Cascina Grazzanello, già esistente nel XV secolo, dista circa sei chilometri dalla città di Lodi, in direzione sud, a due chilometri dal Parco Naturale Adda Sud, ed è ubicata nel Comune di Mairago in una zona spiccatamente agricola, dove l’ambiente è ancora caratterizzato da campi coltivati, filari di alberi, siepi, fossi e tranquille stradine in terra battuta. La tenuta occupa una superficie di circa sessanta ettari, coltivata a prato, cereali, leguminose, foraggere e alberi ad alto fusto. In tutto il territorio aziendale è vietata la caccia. Il nucleo edilizio della cascina è costituito da fabbricati dislocati organicamente e disposti in modo perimetrale così da delimitare la tipica corte chiusa del Lodigiano. Nel 1993 all’attività agricola è stata affiancata anche l’attività agrituristica.
Nell’azienda si è iniziato nel 1981 un graduale lavoro di ristrutturazione edilizia che, nel rispetto delle originarie tipologie costruttive, ha consentito di aprire alle visite l’antico mulino ad acqua, la stalla in cui è stato allestito un museo di attrezzi agricoli, i granai, le antiche case coloniche e altri fabbricati originali caratteristici. Contemporaneamente si è avviata una ristrutturazione ambientale con l’intento di ottenere un paesaggio agricolo equilibrato, che mantenesse al suo interno spazi di vegetazione molto differenziati.
In questa ottica sono stati a tutt’oggi piantati più di sette chilometri di filari di alberi, cinquecento metri di siepi, un piccolo frutteto e quattro ettari di latifoglie di pregio e di specie diverse. Oltre a conservare, restaurare e valorizzare un ambiente di vita tradizionale tramandando le testimonianze di una cultura locale e le sue relazioni con l’ambiente circostante, si cerca anche di sensibilizzare i visitatori allo studio e alla comprensione delle attuali tematiche ambientali attraverso un contatto diretto con la campagna.
La finalità prioritaria dell’ecomuseo è quella di ricostruire ambiti di vita e di lavoro tradizionali consentendone la salvaguardia, promuovendo e sostenendo tutte quelle attività di ricerca scientifica e didattico-educative relative alla storia e alle tradizioni locali.
Questa cascina, che nell’anno 1500 faceva parte del Ducato di Milano e del Vescovato di sotto la strada piacentina, venne censita nel Catasto Teresiano del 1723 come Comune di Grazzanello. È rimasta sede municipale fino all’anno 1869. La Cascina Grazzanello figura tra i beni architettonici da tutelare nell’ambito del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Naturale Adda Sud (L.R. 20 agosto 1994, n. 22).
Criteri espositivi – Itinerario di visita
Il complesso dell’Ecomuseo comprende edifici rurali di particolare interesse, quali: la torre passeraia merlata; la ex stalla per 120 bovini da latte con sovrastante fienile, attualmente trasformata in museo di attrezzi un tempo utilizzati nel lavoro agricolo e nella vita domestica; le antiche abitazioni dei contadini; le ex scuderie con sovrastante fienile in mattoni a vista; tetto in legno e copertura in coppi; il forno a legna tuttora utilizzato per la cottura del pane; la vecchia tromba e il trombone dell’acqua, funzionanti a mano; il guado e l’abbeveratoio in granito per gli animali; la campana che scandiva i tempi di lavoro; il porcile dalla particolare struttura a tre navate; la serra adiacente al secolare pino nero; la vecchia pesa a ponte con pianale in legno; i granai e l’aia.
Nell’edificio (ex stalla) adibito a museo, che come gli altri è stato restaurato mantenendone le originarie caratteristiche, sono esposti circa 250 attrezzi agricoli dei quali viene spiegato l’uso attraverso pannelli illustrativi. Una delle abitazioni dei contadini, con solaio e tetto in legno e cotto, è completa di arredamento risalente alla fine dell’800 ed è provvista di un interessante camino in legno e di molti vecchi oggetti di uso quotidiano. Accessibile ai visitatori è anche l’antico mulino ad acqua, del tipo ad asse verticale, con ruota motrice in ferro ed apparato molitorio in legno, provvisto di macine in pietra e censito nel Catasto Teresiano del 1723 come Pila da riso e mulino. Esso rappresenta un pregevole documento storico in quanto testimonianza, ancora ben conservata, di attività artigianali ormai scomparse dal nostro territorio.