
Lodi, 3 marzo 2023
In occasione delle celebrazioni per l’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, l’amministrazione provinciale, in collaborazione con Indaco Donna Odv e Associazione Toponomastica Femminile e d’intesa con l’Ufficio della Consigliera di Parità, Ivana Cacciatori, propone due mostre allestite presso il chiostro ed il claustro dell’ex convento di San Cristoforo, in via Fanfulla (sede della Provincia).
Le mostre (intitolate “Il Velo Rosso” e “Le Madri Costituenti”), saranno inaugurate sabato 4 marzo, alle ore 15.30, alla presenza del Presidente della Provincia, Fabrizio Santantonio, e del Consigliere Delegato alle Pari Opportunità, Mauro Salvalaglio, e saranno visitabili sino al 2 aprile da lunedì e venerdì alle ore 09.30 alle 12.30, martedì, mercoledì e giovedì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00, sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.00 (sabato 25 marzo e domenica 26 marzo, in concomitanza con le Giornate FAI di Primavera, 10.00-13.00 e 14.00-18.00).
Il Velo Rosso
Attraverso l’esposizione di abiti da sposa dona a Indaco Donna da Cecilia Sfondrini in memoria della zia Maria, la mostra racconta il percorso di una donna, di tante donne, nel confronto con la tragica dimensione della violenza. In questa chiave, ogni abito rappresenta una donna, una sposa ed una storia d’amore che nasconde e sfocia in violenza. La narrazione viene tessuta da un filo conduttore: il colore. Il bianco, che pian piano inizia a sporcarsi, macchiando la purezza dell’amore fino alla presenza sempre più importante del rosso nelle sue varie sfumature, al culmine della violenza. Ma poi ancora il bianco, nella risoluzione della sofferenza, come somma e risultato di tutti i colori possibili. Un bianco che non cancella. Ma è invece nuova ricostruzione e rinascita.
Le Madri Costituenti
La mostra nasce per ricordare il contributo delle donne alla costruzione della Carta Costituzionale e della società odierna. All’interno dell’Assemblea che si riunì a Palazzo di Montecitorio in prima seduta il 25 giugno 1946 per redigere la nuova Costituzione, ratificare i trattati internazionali post seconda guerra mondiale, votare la fiducia al Governo e approvare le leggi di bilancio erano presenti 21 donne, accomunate dalla volontà democratica di contribuire attivamente alla vita politica. Insieme segnarono una tappa indimenticabile nella storia italiana: la loro presenza fu infatti determinante per fare della Carta costituzionale uno strumento di parità tra i sessi e una garanzia di emancipazione per tutte le donne italiane. L’intitolazione di vie, piazze e giardini dedicati, in diverse città, oltre a rendere merito alle protagoniste della neonata Repubblica e al loro impegno ai più alti livelli delle istituzioni, consente alle giovani generazioni di percepire, assimilare e ritrasmettere il valore di una cittadinanza paritaria.